Jealousy
/ˈdʒel.ə.si/
noun
“A tormenting feeling caused by the fear, suspicion, or certainty of losing the loved one to someone else.”

From a monogamous perspective, deepening a romantic or sexual relationship with one person inevitably distances you from the possibility of doing so with a third person. This unwritten rule of monogamy pushes our minds to the fear of losing the loved one if someone else comes into play.

In a polyamorous context, jealousy exists but manifests in a more “natural” way. You would naturally feel jealous of a close friend who starts spending time that they used to spend with you on new activities or people that have caught their interest. Naturally, you might want to talk to them about it, and no one would see anything wrong with that. A monogamous partner who does the same in sexual or romantic terms with a third person would never think of sharing it, unless the intention is to definitively end the relationship or come very close to the risk of it happening.

I approached polyamory after yet another monogamous relationship where I recognized a recurring pattern. At a certain point, an oppressive feeling would loom, becoming more and more unbearable over time: the limit beyond which I could no longer deepen a romantic or sexual relationship with anyone other than the person I was currently in a relationship with. Despite loving the person I was in my last monogamous relationship with very much, I would have preferred to remain alone rather than continue the inevitable decline of the relationship. A decline driven by the mismatch of what I felt were genuine feelings of self-expression, always curious to deepen relationships because people can be really beautiful, diverse, and interesting. But you have to dig, you have to come into contact, you have to go beyond the surface. And in a monogamous world, you can only do this with one person. It’s not fair; it sounds wrong, damn it. And yet, I never intended to harm the person I loved, but little by little, by sacrificing my desires to deepen relationships with others, I was beginning to hate the person I once loved. Little by little, I became toxic to the relationship because I couldn’t find a way to disentangle myself from the problem. A problem that I rationally did not understand how it could exist. And yet, it was there, tormenting me, the person I loved, and our relationship for years. I didn’t want a damn harem; on the contrary, the closer I got to polyamory, the further I moved away from sexual desire. Now I am seeking depth, communication, collaboration, and sharing. At the cost of being alone, I want to remain free.

A small personal note on jealousy, by Lorenzo Palloni

Original Italian Version

gelosia
/ge·lo·sì·a/
sostantivo femminile
“Sentimento tormentoso provocato dal timore, dal sospetto o dalla certezza di perdere la persona amata ad opera di altri.”

Da un punto di vista monogamo, approfondire un rapporto amoroso o sessuale con una persona ti allontana inevitabilmente dalla possibilità di farlo con una terza. Questa regola non scritta della monogamia spinge la nostra mente alla paura di perdere la persona amata se qualcun altro entra in gioco. In un contesto poliamoroso, la gelosia esiste ma si manifesta in modo più “naturale”. Saresti naturalmente geloso di un caro amico che comincia a ritagliare del tempo che prima spendeva con te per attività o persone nuove che hanno attirato il suo interesse. Naturalmente potresti aver voglia di parlarne con lui, nessuno ci vedrebbe niente di male. Ad un partner monogamo che facesse lo stesso in termini sessuali o amorosi con un terzo, non verrebbe mai in mente di condividere la cosa, a meno che l’intenzione non sia proprio quella di rompere definitivamente il rapporto o avvicinarsi parecchio al rischio che succeda.

Io mi sono avvicinato al poliamore dopo l’ennesima relazione monogama in cui riconoscevo uno schema ricorrente. Ad un certo punto, una sensazione oppressiva incombeva diventando col tempo sempre più insostenibile: il limite per cui non avrei più potuto approfondire una relazione amorosa o sessuale con nessun altra persona oltre a quella con cui condividevo l’attuale relazione. Nonostante amassi tantissimo la persona con cui condividevo la mia ultima relazione monogama, avrei preferito rimanere solo, che continuare il declino inevitabile della relazione. Un declino spinto dalla non corrispondenza di quelli che sentivo fossero sentimenti genuini di espressione di me stesso, sempre curioso di approfondire rapporti, perché le persone possono essere davvero bellissime, diverse, interessanti. Ma devi scavare, devi entrarci in contatto, devi allontanarti dalla superficie. E in un mondo monogamo puoi farlo solo con una persona. Non è giusto, suona male cazzo. Eppure io non ho mai avuto l’intenzione di fare del male alla persona che amavo, ma a poco a poco, sacrificando i miei desideri di approfondire rapporti con terzi, stavo cominciando con lo stesso passo ad odiare quella che un tempo era una persona che amavo. A poco a poco sono diventato tossico per la relazione, perchè non trovavo un modo per districarmi dal problema. Un problema che razionalmente non capivo come potesse sussistere. E invece era lì, che ha tormentato per anni me, la persona che amavo, la nostra relazione. Io non volevo un cazzo di harem, anzi, più mi sono avvicinato al poliamore e più mi sono allontanato dal desiderio sessuale. Adesso sono alla ricerca di profondità, di comunicazione, di collaborazione, di condivisione. A costo di rimanere solo, io voglio rimanere libero.

Piccola nota personale sulla gelosia, di Lorenzo Palloni